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Ghiaccio Alta Val Bodengo

Definendo quest’area partendo da Corte Terza (l’Alp) in poi possiamo dire che sono molte le possibilità che offre anche se a volte meno “classiche” delle colleghe della Val Garzelli e spesso nemmeno mai salite!

Entrando lungo la sterrata di fondovalle, poco dopo Corte Terza sul lato destro orografico si trova una larga placconata ripida e in estate poco attraente che ospita diversi sottili flussi difficili da trovare in condizioni accettabili per la scarsità di ghiaccio ma in fondo.. chi lo sa?? Ancora oltre la strada si impenna e raggiunge l’alpeggio di Corte Seconda (Alp di Nudéé): proprio qui sempre sul fianco destro orografico si formano diverse cascate, da quelle medio-facili su ghiaccio per lo più appoggiato con brevi muretti, a quelle che superano più complessi e verticali muri o colonne. Non vi è al momento una bibliografia o uno storico delle salite dalle quali attingere, basti sapere che sono state salite ma bisogna improvvisare e sapersi arrangiare! Le linee presenti spaziano per lo più dal 3 al 4+ a seconda della linea e della quantità di ghiaccio presente.

Sempre in questa zona ma poco oltre si forma (non sempre purtroppo!) una stupenda colata non ancora salita composta da due colonne sovrapposte (Attenzione! Zona soggetta a valanghe!).

Se per un momento riuscissimo a non farci trasportare da queste colate o dalla sagoma imponente del Cavregasco e volgessimo lo sguardo dal lato opposto della valle noteremmo un profondo intaglio nella parete rocciosa che sovrasta l’alpeggio! E’ il canyon salito nel gennaio 2020 da Guido Carnevali e Paolo Morelli fino al salto terminale (via “Bowling”, non salito per assenza di ghiaccio) e terminata sia sul ramo principale di destra (Bowling, 3+) che nel diedro di misto sulla sinistra (Bowling Super, M4) da me e Andrea Mariani poco prima che una scarica di ghiaccio ci piombasse addosso proprio sotto a dove il canale si divide e all’interno di un budello tanto particolare quanto imprevedibile! Necessario scegliere giornate molto fredde e andare la mattina presto perché il sole arriva comunque sulle placche ghiacciate in alto (scegliere ovviamente periodi con rischio valanghe molto basso!).

Ma torniamo al nostro viaggio all’interno della parte alta della valle e trasferiamoci a questo punto ai piedi dell’imponente parete nord e ovest del Cavregasco; sulla nord vera e propria si forma di rado una colata ghiacciata mai salita che darebbe accesso alla parte alta e più semplice della parete. Sulla Nord-ovest invece, all’interno del grande colatoio che ne segna le linee, sale una via di roccia aperta negli anni ’30 e ripetuta per primo da Maurizio Orsi in inverno a metà degli anni ’80. La parete dopo il primo conoide nevoso sale alcuni tiri su ghiaccio e misto facile per poi proseguire lungo il canale principale con neve e misto facile fin sulla panoramica cima! Tante sarebbero le alternative in uscita per dare un tocco in più alla salita, ma nessuna è ancora mai stata salita! Necessario partire presto anche se l’esposizione non lo indurrebbe poiché la parte alta della parete prende il sole già a metà mattina.

Come detto in precedenza queste sono le salite principali, effettuate e non, ma come sempre altro potrebbe formarsi o non essere ancora stato visto!

Testo a cura di Simone Manzi

Foto della salita mia e di Gabri (Gabriele Paolucci) alla nord-ovest del Cavregasco nel 2021