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Arrampicate

Potere battente

Relazione della via all’apertura.

Intinerario moderno che sale attraverso i punti deboli della parte destra della struttura chiamata “parete del leone”(o “ottavo cielo”).

La via è stata salita in due riprese: Nel mese di maggio 2018 sono stati saliti da Emanuele e Alessandro Capelli i primi due tiri, solo nel mese di ottobre grazie all’aiuto di Matteo Gabaglio sono state aggiunte le restanti tre lunghezze che conducono ai prati sommitali.

L’itinerario è stato aperto cercando di posizionare meno materiale fisso possibile, prediligendo protezioni mobili o chiodi tradizionali. La roccia è di ottima qualità ed offre diversi stili d’arrampicata, dalla placca ai diedri/fessura. Come in buona parte degli itinerari della zona sono presenti alcuni tratti vegetati, il più delicato è sicuramente la cengia coperta di ginepro presente in L3, niente di tragico ma esige un certo adattamento ai suoi aghi.

Primi salitoriEmanuele ed Alessandro Capelli, Matteo Gabaglio.
Maggio/ottobre 2018
EsposizioneSud
Sviluppo165m (5L)
Lasciati8 spit e 5 chiodi nei tiri + 10 spit di sosta
Consigliatorinvii, serie di friend fino a N.3 BD. Eventuale martello per ribattere i chiodi.
DifficoltàVII

Attacco: La via attacca nel margine destro della struttura da un pendio erboso posto sopra una placca appoggiata aggirabile sulla sinistra(originario primo tiro, III+, non relazionato). Presente sosta di partenza(due spit con cordone).

Descrizione itinerario

L1: Lunghezza in placca su roccia molto bella. Passaggio obbligato per raggiungere il secondo spit(VII). Da qui si prosegue su roccia più lavorata in leggero diagonale verso sinistra fino all’ultimo spit sotto alla sosta, da qui con alcuni passi in discesa si raggiunge il diedrino sulla sinistra che si risale fino in sosta(VI). Possibile uscita diretta dall’ultimo spit alla sosta, tecnicamente più impegnativa e non salita dagli apritori.(35m. 4spit, 1 chiodo)

L2: Si entra nel diedro lavorato sulla destra e lo si percorre fino al suo termine. Da qui(primo spit) risalire con passaggi più atletici la parete che lo sormonta il diedro(VII) che conduce, sempre in diagonale sulla sinistra, ad una bella fessura che porta in sosta(VII-).(30m.3 spit, 3 chiodi)

L3: Entrare nell’evidente diedro sulla destra e risalirlo( attenzione ad alcuni blocchi instabili) fino ad una cengia occupata da ginepri(VII-). Dalla cengia risalire la fessura netta che sale in diagonale verso destra fino alla sosta(VII).(35m. 1 spit, 1chiodo)

L4: Tiro un po’ discontinuo. Risalire la fessura/diedro sopra alla sosta(VI) fino alla spigolo della struttura. Da qui traversare a sinistra verso una betulla, da qui ancora verticalmente fino alla sosta(V) sotto ad alcuni alberi.(35m. nessuna protezione fissa lasciata)

L5: Su placca appoggiata fino ad un tetto che si supera nella su punto debole(V+). Si prosegue su roccia lavorata fino alla sommità della struttura. sosta in comune con la via “ritorno al passato”.(30m. nessuna protezione fissa lasciata)

Discesa: In doppia dalla via di salita.

Testo a cura di Emanuele Capelli