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Gigi la Mela

Omaggio a Jannacci per questa via elegante su placca, poche ripetizioni data la chiodatura molto contenuta (5 spit in 150 metri), forse oggi si direbbe “pericolosa”, in realtà – come per tutte le vie descritte – essendo stata salita dal basso i chiodi sono ponderati e devono essere integrati da nuts di piccole dimensioni.

Itinerario molto bello, essenziale e logica in ogni sua parte!

Richiodata nel 2017 da Simone Manzi e Lucio Pintus mantenendo l’originale distanza tra le protezioni, Purtroppo le precedenti richiodature non hanno reso possibile seguire l’itinerario originale e si è scelto quindi di unirne la prima parte con la seconda parte dell’itinerario originale de “L’Urlo”. Ne risulta in ogni caso una via molto consigliabile, con protezioni essenziali ma posizionate nei punti maggiormente necessari.

(Vedi accesso generale)

Primi salitoriGigi Barba e Paolo Cogliati
1/12/1991
EsposizioneSud
Sviluppo150 m (4 L)
RichiodaturaS. Manzi e L. Pintus 2017
ConsigliatoFriend 0.2/0.75, ev. nuts
Difficoltà2 / VI / P2 (vedi legenda)
V, V+, VI, IV

(Dettaglio relazione apertura)

Attacco: quasi al centro della struttura, su una logica striscia di roccia ripida e lavorata.

L1 40m V Placca ripida e lavorata interrotta da due esili cengette erbose, quindi roccia super lavorata fino in sosta

L2 45m V+ Roccia super lavorata fino ad un diedrino seguito da una corta e bella lama dalla quale si esce a destra in placca; quindi dritti ad un lamone che conduce in sosta su comoda cengia

L3 30m VI Rimontare un terrazzino con chiodo sulla sinistra, quindi in diagonale verso destra (roccia super!)

L4 30m IV In diagionale verso sinistra su placca facile fino al diedrino in comune a “L’Ecume..”

Discesa: in doppia dalla via di salita.

Testo di Simone Manzi