Via lunga ed esplorativa, nel complesso impegnativa e di soddisfazione; sale unendo le diverse placconate che compongono l’ampio dosso del Crinale di Scisa fino ad arrivare alla bella spalla da cui parte la cresta nord/nord-ovest del Pizzo Cavregasco. Aperta in tre giornate consecutive il 28/29/30 agosto 1995 da Paolo Cogliati e Ramon Maj (ad eccezione del primo tiro aperto l’anno precedente da Paolo Cogliati e Davide Andreoli), dal basso e con pianta-spit a mano e bivaccando sulle cenge che la parete offre.
Supera il salto iniziale del Crinale della Scisa con 18 tiri sinuosi in un labirinto di placche e strutture sospese; allontanandosi progressivamente dai pascoli di fondovalle ci si avvicina alle strutture di montagna dominate dal versante settentrionale del Pizzo Cavregasco.
A torto poco o per niente ripetuta, è stata ripercorsa e richiodata interamente a spit fix inox (8mm nei tiri, 8 e 10mm e anello di calata in sosta) il 20 maggio 2022 da Riccardo Lerda, Emanuele Capelli e Simone Manzi mantenendo l’originale distanza tra le protezioni e apportando una variazione in corrispondenza di L6,L7 ed L8, ora riuniti in soli due tiri.
Primi salitori | P. Cogliati, R. Maj 28-29-30/08/95 |
Esposizione | Nord-ovest |
Sviluppo | 600 metri |
Richiodatura | R. Lerda, E. Capelli, S. Manzi 20 maggio 2022 |
Consigliato | Mezze corde 50 m (meglio 60), 10 rinvii, friend 0.2/2 |
Difficoltà | 4 / VII / P2 (vedi legenda) |
(Dettaglio relazione apertura)
Attacco: su placca molto levigata (spit visibili), subito a sinistra di un canale e di un muro più verticale (a sinistra presenti altri vecchi fix).
L1 35m VII Placca con difficili passi in aderenza tra i due spit, poi fessure e placca più facile fino alla sosta (2 spit e 2 chiodi)
L2 25m VI+ Traversare a destra, oltrepassare il canale e salire la lama/fessurina con alcuni passi non banali a metà; sosta in cima al pilastro (1 spit e 1 chiodo)
L3 40m V+ Dritti sul vago spigolo, proseguire fino a rimontare la placca a destra e su bella roccia a buchi e tacche si arriva alla sosta prima di una fascia d’erba (2 spit)
L4 40m V Superare la fascia con erba e continuare dritti oltre un tettino su roccia lavorata a buchi (1 chiodo)
L5 25m VI/A1 Muro con roccia sporca che si supera con alcuni passi in A0, quindi in diagonale a destra su placca e di nuovo rimonta di un tettino con alcuni passi in artificiale; sosta sulla cengia a sinistra del larice(7 spit nuovi e 1 vecchio)
L6 45m VI Bella placca articolata con tettini e lame, prosegue oltre la sosta originale e, dopo un tratto con erba, si ferma alla nuova sosta su cengia (5 spit)
L7 45m V Placca facile seguita da una più liscia (spit); dopo un tratto con erba si esce mediante un diedrino alla larga cengia diagonale dove si sosta (1 spit e 2 chiodi)
L8 30m VI Bel muretto su roccia super, traversino sotto al tetto e poi più facile alla sosta (2 spit)
L9 20m VI In placca verso destra fin sotto ad uno strapiombino che si supera su belle e inaspettate prese (1 spit)
L10 40m V+ Senza percorso obbligato salire direttamente o zigzagando sopra la sosta per circa 20 metri, quindi in diagonale a destra seguendo un diedro/rampa (2 spit)
L11 35m V+ Seguire la rampa fin quasi al termine, quindi dritti (chiodo); alla base di una placca sulla destra (chiodo) la si sale verso destra su roccia super fino ad una larga cengia erbosa; sosta poco sopra (2 chiodi)
L12 40m V Dritti e quindi con percorso da ricercare leggermente a destra passando a fianco di un cespuglio fino alla sosta (2 spit)
L13 40m V Rampa verso destra e poi dritti nel boschetto che conduce alle placche alte della via; superato un chiodo nel canale all’inizio della roccia salire alcuni metri fino alla sosta sulla destra (niente)
L14 40m V Di nuovo su bella roccia! Verso destra seguire una serie di fessure, passare a destra di un tettino e quindi alla sosta (niente)
L15 40m V Placca sempre più ripida ma lavorata (spit), quindi ancora facile a destra a prendere una bella lama diagonale verso sinistra (1 spit)
L16 40m V- Decisamente a sinistra a girare lo spigolo, seguire quindi un diedro e alcuni successivi diedrini fino alla sosta (niente)
L17 25m IV+ A destra per aggirare un tettino, quindi decisamente a sinistra e rimontare infine un muretto; sosta all’inizio dei prati in un posto super!
Discesa: in doppia dalla via di salita saltando la S1; con mezze corde 60 possibile saltare anche S16 e S8.
E’ possibile inoltre, portandosi il materiale con sé, proseguire lungo la bella cresta nord/nord-ovest del Cavregasco che si unisce nel tratto finale alla cresta nord.
Testo a cura di Paolo Cogliati e Simone Manzi.