Bella via su roccia che alterna ripidi muri appigliati a tratti appoggiati e lavorati ad altri ancora improvvisamente lisci! Sale la porzione sinistra del grande scudo roccioso della parete sud del Mottone sopra l’abitato di Bodengo, arrestandosi a circa 3 lunghezze dalla cima per la troppa vegetazione presente. La via risulta protetta e proteggibile anche se la distanza tra le protezioni talvolta è considerevole.
L’avvicinamento si svolge senza tracce o sentieri; a causa della vegetazione è molto consigliabile la frequentazione nel solo periodo primaverile o tardo invernale se senza neve.
Primi salitori | Simone Manzi, Emanuele Capelli 17/04/2022 |
Esposizione | Sud |
Sviluppo | 210m (5L) |
Lasciati | 12 spit fix inox nei tiri, soste attrezzate |
Consigliato | 6 rinvii, Friend 0.2/2, mezze corde 50m |
Difficoltà | 4 / VII+ / P2 |
(Dettaglio relazione all’apertura)
Attacco: sul lato sinistro del liscio scudo centrale, a sinistra del tetto ad arco, su placca appoggiata e appigliata con spit visibili in alto.
L1 45m VII+ (V+/A1) In diagonale a sinistra su roccia a gradoni, poi dritti sulla parete che si impenna fino ad un tettino che si supera con alcuni passi di decisione intorno al 6c oppure con 2 p.a.
L2 40m VI Facile a sinistra della sosta fino allo spit, quindi a destra e con ribaltamento di equilibrio per niente banale si raggiunge il secondo spit; da qui con alcuni passi in aderenza fino ad una zona con roccia super lavorata che porta alla sosta.
L3 45m VI Rimontare con decisione sopra la sosta, quindi ad un chiodo seguito da uno spit; da qui si sale tramite una lama ad una zona più facile e adagiata seguita da una successione di divertenti lame rovesce fino alla cengia erbosa (chiodo); seguirla a sinistra fino alla sosta.
L4 35m VII A sinistra raggiungere la fessura che permette di rimontare il bellissimo pilastro verticale con roccia che sembra corallo, arancione e a tacche, che si sale prima dritti e poi leggermente a destra fino in sosta.
L5 45m VI+ Su lame e superando alcuni ciuffi d’erba si raggiunge una bella placca con roccia scura e lavorata che si sale prima dritti e poi in decisa diagonale a sinistra; un ultimo passo di decisione a superare un tettino con provvidenziali buchi porta infine alla sosta.
Discesa: in doppia dalla via di salita (conviene rinviare la calata in L3, molto diagonale)
Testo a cura di Simone Manzi