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Strutture

Tartaruga

Grande lastra che si sviluppa per 500 metri dal fondovalle della val Piodella fino alla cresta. Nel corso della prima salita a Galapagos i primi salitori hanno trovato fittoni di ferro inseriti nella roccia a testimonianza del fatto che le grandi cengie erbose della parte iniziale della struttura venivano utilizzate per far pascolare capre o persino per raccogliere fieno. Presenta salite di media difficoltà, raramente si supera il quarto o quinto grado ma il notevole sviluppo delle vie e l’ambiente isolato e solitario garantiscono fascino e avventura. Le grandi placche sommitali si prestano anche a salite libere da schemi e tracciati, si può arrampicare ovunque senza incontrare spiacevoli sorprese, per proteggersi nuts e friends sono sufficienti.

Avvicinamento

Dal parcheggio di Barzena (primo spiazzo sulla destra dopo il ponte in cemento) salire alle case, continuare lungo il sentiero per la Val Pilotera, raggiungere Prà Oste tra boschi con splendidi esemplari di faggio conorti e occasionalmente mutilati dai fulmini. Da Pra l’Oste il sentiero entra nella valle e perde un centinaio di metri di quota per raggiungere il ponte sospeso (funi metalliche e passerella) che consente di superare il torrente. Il sentiero da qui risale sul versante opposto della valle e prosegue dolcemente verso il suo interno fino a raggiungere i pascoli dell’Alpe Gandaiole. Proseguire sul fondovalle fino all’Alpe Valle da qui due possibilità: salire direttamente alla Tartaruga raggiungendone la coda per sentiero poco marcato e cespugli di rododendri oppure seguire il sentiero risalire il versante opposto della valle, di fronte alla struttura, e raggiungere il rifugio Lavorerio, da qui traversare l’anfiteatro e portarsi ai piedi delle placche (2:30 h). Questa seconda opzione risulta essere più lunga ma più agevole.

Elenco vie