I prominenti tetti della Caduta dei Giganti vengono affrontati per la prima volta nel ’92. Superato il grande tetto del 3° tiro si giunge in prossimità di una cengia.
Nel maggio 1993 Nicola Noè, Vittorio Tamagni e Luca Mozzati tornano sul progetto delle fessure strapiombati alla Caduta dei Giganti e risalgono le quattro lunghezze fino all’ampia cengia, con tanto di grottino. Dopo tanto strapiombo è piacevole rimettersi sui piedi, così camminano una ventina di m a destra e ripartono in una ampia convessità della parete. Anche questa volta la vista dal basso non permette di valutare la ripidezza della parete. Dopo pochi metri la parete comincia a spanciare su roccia chiara povera di appigli e priva di fratture. Senza potere usare protezioni veloci e chiodi, con ganci molto precari e con la sola possiblità di spit piantati a mano arrivano in breve a fine corsa delle energie e così si ritirano in doppia utilizzando anche la sosta dei monotiri ad opera di sconosciuti.
Relazione della via all’apertura.
Salitori tentativo variante in uscita | Luca Mozzati, Nicola Noé e Vittorio Tamagni 15/05/1993 (tentativo) |
Esposizione | NO |
Sviluppo variante | 15 m dalla cengia |
Lasciati in apertura sulla variante | 2 spit 8 mm |
Consigliato | utili friends |
Difficoltà variante | VI+ (vedi legenda) |
Lo stato della via potrebbe essere mutato nel tempo con deterioramento del materiale in posto o modifiche da parte di ripetitori.
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